
Nel luglio 1977, Marley si trovò con una ferita nell'alluce
destro, che lui pensava fosse causata da un incidente durante una partita di
calcio. Successivamente durante un'altra partita di calcio l'unghia dell'alluce
si staccò. Solo a quel punto fu fatta la diagnosi corretta. Marley aveva una
forma di melanoma maligno alla pelle che cresceva sotto l'unghia dell'alluce.
Gli fu consigliato di amputare l'alluce, ma egli rifiutò le cure anche a causa
della sua religione (Rastafarianesimo) secondo cui il corpo umano deve rimanere
"integro".
Nel 1978 Bob Marley organizzò un nuovo concerto politico in
Giamaica, dal nome One Love Peace Concert, sempre nel tentativo di arrestare
l'ostilità tra i due partiti in guerra. Su espressa richiesta di Marley, i due
leader rivali, Michael Manley ed Edward Seaga si incontrarono sul palco e si
diedero la mano.
Nel 1979 fu invece prodotto un album pregno di significati
politici, Survival, contenente canzoni come Zimbabwe, Africa Unite, Wake Up and
Live e Survival, che riportavano l'attenzione di Marley alle sofferenze dei
popoli africani. Agli inizi del 1980 fu invitato alle celebrazioni del 17
aprile per l'indipendenza dello Zimbabwe.
Nel 1980 il disco Uprising segna la fine della produzione di
Bob Marley. Si tratta di un disco pregno di significato religioso, che contiene
singoli come Redemption Song e Forever Loving Jah. Ed è proprio in Redemption
Song che Marley cantò:
Il cancro, nel frattempo, si diffondeva nel suo corpo. Dopo
aver concluso una trionfale tournée estiva in Europa suonando anche in Italia
(il 27 giugno 1980 allo Stadio San Siro di Milano, di fronte a 100.000
spettatori, ed il giorno seguente in un altrettanto gremito Stadio Comunale di
Torino) Marley tornò negli USA e portò a termine le prime date del programma.
Dopo 2 concerti al Madison Square Garden di New York però Marley ebbe un
collasso facendo jogging al Central Park. Il 23 settembre 1980 Bob tenne il suo
ultimo concerto allo Stanley Theater a Pittsburgh. Dopo l'evento, Bob si recò a
Monaco, in Germania, per un consulto medico dal dottor Josef Issels,
specializzato nel trattamento di malattie in fase terminale. Il tumore era però
troppo esteso per essere trattato.
Un ulteriore peggioramento si avvertì nel volo di ritorno
dalla Germania verso la Giamaica. Il volo fu quindi deviato in direzione di
Miami, dove Bob venne ricoverato presso il Cedar of Lebanon Hospital, dove morì
la mattina dell'11 maggio 1981.
Ingresso alla casa natale (sulla destra) e il mausoleo dove
è sepolto Bob Marley a Nine Mile.
Le ultime parole di Bob furono rivolte al figlio Ziggy
Marley: "Money can't buy life" ("i soldi non possono comprare la
vita").
Bob Marley ricevette funerali di stato in Giamaica, con
elementi combinati dei riti delle tradizioni dell'ortodossia etiopica e
Rastafari (lo stesso Hailé Selassié, considerato il Messia dalla religione
Rastafari, era rimasto sempre devoto alla Chiesa ortodossa etiopica). Fu
sepolto in una cappella eretta accanto alla sua casa natale a Nine Mile,
insieme alla sua Gibson Les Paul "Solid Body", il suo pallone da
calcio, una pianta di marijuana e i suoi semi, un anello che indossava ogni
giorno, donatogli dal principe etiope Asfa Wossen e una Bibbia. Un mese dopo i
funerali, fu riconosciuto a Bob Marley il Jamaican Order of Merit[10].
Bob Marley morì senza fare testamento.
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